Perché questo orto sinergico e come è organizzato
La realizzazione di questo orto sinergico è iniziata (grazie all’interesse dell’Azienda Agricola Bartoletti Gianfranco di Russi) nel mese di aprile del 2017 con lo scopo di sperimentare e far conoscere l’agricoltura sinergica. Il progetto è stato curato da Andrea Babini che partecipa anche alla sua gestione sfruttando l’esperienza maturata, nel corso di diversi anni, nel proprio orto sinergico.
L’orto sinergico non ha scopo di lucro e i prodotti vengono dati in beneficenza.
Lo schema dell’impianto è costituito da una spirale e da quattro aiuole a pettine ognuna lunga 5 metri e larga 1 metro circa.
Il centro (A) della spirale è dedicato alle piante aromatiche, il resto è suddiviso in quattro settori (B-C-D-E) ognuno di 5 metri. In questi quattro settori sarà effettuata una rotazione quadriennale cosi come nelle quattro aiuole a pettine (F-G-H-I).
In questo modo nell’orto sinergico la coltura principale ritornerà allo stesso posto solo dopo 4 anni, in quanto sarà ogni anno piantata nella aiuola/settore successivo. Ad esempio il prossimo anno la coltura che ora è nel settore B andrà in C, quella che è in C andrà in D, quella che è in D andrà in E e quella che è in E andrà in B.
Nello stesso modo ruoteranno le colture nelle quattro aiuole a pettine (F-G-H-I).
Nel 2017 le colture dell’orto sinergico sono state così organizzate:
B Zucchini |
F Zucchini |
C Patate |
G Peperoni |
D Fagiolini |
H Fagiolini |
E Pomodori |
I Melanzane |
Importante: i “bancali” dell’orto sinergico sono irrigati tramite un impianto a goccia
Coltivare in armonia con la natura
L’agricoltura sinergica si basa sul concetto di sinergia, cioè di aiuto reciproco, tra le diverse piante. L’una collabora al benessere dell’altra, in un perfetto stato di equilibrio e simbiosi, permettendo di non utilizzare fertilizzanti e antiparassitari.
Per applicare i principi dell’agricoltura sinergica si creano aiuole rialzate e permanenti dette “bancali”, nel nostro orto sono alte 40/50 cm ma basta anche meno, l’altezza deve essere sufficiente per evitare di calpestarle involontariamente.
Si piantano vicini e in successione: ortaggi, fiori, piante aromatiche ed officinali e possibilmente siepi e alberi da frutto. In questo modo si crea un habitat più simile a quello spontaneo e naturale.
Le consociazioni aiutano a limitare gli attacchi parassitari e le piante interagiscono tra loro e con il suolo per aumentarne la fertilità.
Nella scelta delle colture da mettere insieme si alternano:
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una leguminosa (ceci, piselli, fagioli o lenticchie): essa ha l’importante proprietà di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, il principale nutrimento delle piante;
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una liliacea (aglio, cipolla, porro, scalogno), in grado di difendere le colture dai batteri;
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una verdura comune, utile a tenere le piante ad una corretta distanza tale da evitare che siano troppo attaccate tra loro.
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piante fiorite (quali tagete, calendula e nasturzio) che proteggono le piante dai nematodi.